Palazzo Belloni, noto anche come casa Cantelli, si trova in Via ‘de Gombruti, 13 all’angolo con via Barberia.
L’apparente semplicità dell’aspetto esterno dell’edificio contrasta enormemente con la suntuosità degli interni e in particolar modo con la maestosa scalinata di accesso al piano nobile, costruita su progetto di Giuseppe Antonio Torri e decorata in seguito da statue ed affreschi, fra cui quelli di Giovanni Gioseffo dal Sole, Giovanni Girolamo Bonesi, Giovanni Antonio Burrini e Giacinto Garofalini, in occasione del soggiorno a Bologna di Giacomo III Stuart, pretendente al trono d’Inghilterra.
LA DINASTIA DEI BELLONI
Il palazzo fu costruito su volontà di Giovanni Angelo Belloni, terzogenito della già ricca famiglia mercantile dei Belloni di Codogno che dalla Lombardia si trasferì a Bologna segnando inevitabilmente la vita economica della città.
Nello spazio di pochi anni dal suo insediamento in città, avvenuto intorno al 1677, l’ascesa sociale ed economica del mercante e banchiere codognese gli procurò l’appellativo di “gran ricco”. La sua fortuna mercantile era sostenuta da molte altre iniziative che comprendevano non solo l’esercizio bancario del “cambio”, gli investimenti della produzione e commercializzazione della seta, ma soprattutto la mercatura in monopolio del tabacco, un’attività che Giovanni Angelo intraprese nel 1690 e che procurò all’imprenditore lombardo enormi guadagni. Contemporaneamente a tali successi imprenditoriali, il “gran ricco” Giovanni Angelo avviò una politica di investimenti fondiari e di immobiliari acquisendo terreni e proprietà nei dintorni del capoluogo, consolidando così il prestigio personale della famiglia nei confronti delle autorità cittadine locali. E’ proprio in questo contesto che nasce l’inevitabile esigenza dell’imprenditore di procurarsi una dimora rappresentativa del suo elevato status sociale e l’acquisizione di una vasta area di fabbricati in città e nel dettaglio di un isolato posto in testa alla spina urbana di via ‘de Gombruti, stretto tra via Barberia e vicolo Tintinaga (ora via Mario Finzi).
PALAZZO BELLONI E I SOGGIORNI DEI REALI STUART
La fortuna e l’importanza storica del Palazzo Belloni sono dovute, oltre che dall’evidente bellezza della costruzione, anche dagli innumerevoli soggiorni che Giacomo III Stuart fece tra il 1717 e il 1726, facendo così riecheggiare la fama del Palazzo ben oltre i confini bolognesi. Il primo soggiorno del Re, in particolare, risale al 13 Marzo del 1717, dove lo stesso soggiornò per due notti. L’appartamento reale era allora costituito da un salone e quattro camere decorate con velluto rosso, dipinti e ricchi damaschi rivestiti d’oro.
Fu proprio qui che Giacomo III ricevette in visita il Legato Pontificio e il Vice-Legato Pontificio, l’Arcivescovo di Bologna, nonché Don Carlo Albani (nipote di Papa Clemente XI).
A perenne ricordo del primo soggiorno di Re Giacomo nel palazzo, proprio al centro della scalinata, Giovanni Angelo Belloni fece apporre un’imponente lapide commemorativa in marmo che sovrasta le statue in arenaria di Ercole ed Orfeo realizzate dallo scultore ferrarese Andrea Ferreri e che riporta la seguente incisione latina:
JACOBO. III.
MAGNAE BRITANNIAE REGI
FIDEI VERE DEFENSORI
QVOD
RELIGIONIS
ET JUSTITIAE CAUSA PROFUGUS
A CLEMENTE. XI. P. M.
ECCLESIASTICAE DITIONIS TERRIS
MUNIFICENTISSIME EXCEPTUS
ANN. AE. CHR. MDCCXVII.
AB EIUS ADVENTU
PRID. ID. AD IDUS MART.
PRAESENTIA ET MAJESTATE SUA
HAS AEDES MAGNUS HOSPES
IMPLEVERIT
JOANNES ANGELUS BELLONUS
D. D. D.
FACILEMQUE AC FAUSTUM
AD AVITA REGNA REDITUM
PRECATUR
Giacomo III tornò a Bologna per un soggiorno di tre settimane dal 15 ottobre al 9 novembre 1718, in attesa della sua futura moglie, la Principessa Clementina Sobieska, che però nel frattempo venne arrestata per ordine del Sacro Romano Imperatore.
Nel maggio del 1719 tornò a Bologna e si suppone che fu proprio a Palazzo Belloni che venne celebrato il suo matrimonio per procura con Clementina.
Nell’ottobre del 1722 Giacomo e Clementina tornarono a Bologna insieme per celebrare la festa di San Petronio ed anche in questa occasione soggiornarono presso Palazzo Belloni.
I soggiorni di Giacomo III, per quanto brevi e fugaci, ebbero importanti sviluppi sia per la città di Bologna che per la famiglia dei banchieri Belloni che, prescelta casualmente nel 1717 solo per ospitare un fugace principe di passaggio verso Pesaro, si legò indissolubilmente, da quel momento in poi, alle vicende dei reali britannici svolgendo anche il ruolo di banchieri per la famiglia reale inglese durante tutto il XVIII secolo.